Commento, spiegazione e studio di Geremia 30:18-24, verso per verso
Così parla l'Eterno: Ecco, io traggo dalla cattività le tende di Giacobbe, ed ho pietà delle sue dimore; e città saranno riedificate sulle loro rovine, e i palazzi saranno abitati come di consueto.
E ne usciranno azioni di grazie, voci di gente festeggiante. Io li moltiplicherò e non saranno più ridotti a pochi; li renderò onorati e non saran più avviliti.
I suoi figliuoli saranno come furono un tempo, la sua raunanza sarà stabilita dinanzi a me, e io punirò tutti i loro oppressori.
Il loro principe sarà uno d'essi, e chi li signoreggerà uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare, ed egli verrà a me; poiché chi disporrebbe il suo cuore ad accostarsi a me? dice l'Eterno.
Voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio.
Ecco la tempesta dell'Eterno; il furore scoppia; la tempesta imperversa; scroscia sul capo degli empi.
L'ardente ira dell'Eterno non s'acqueterà, finché non abbia eseguiti, compiuti i disegni del suo cuore; egli ultimi giorni, lo capirete.