Commento, spiegazione e studio di Geremia 31:3-12, verso per verso
Da tempi lontani l'Eterno m'è apparso. "Sì, io t'amo d'un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.
Io ti riedificherò, e tu sarai riedificata, o vergine d'Israele! Tu sarai di nuovo adorna de' tuoi tamburelli, e uscirai in mezzo alle danze di quei che si rallegrano.
Pianterai ancora delle vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.
Poiché il giorno verrà, quando le guardie grideranno sul monte d'Efraim: Levatevi, saliamo a Sion, all'Eterno ch'è il nostro Dio".
Poiché così parla l'Eterno: Levate canti di gioia per Giacobbe, date in gridi, per il capo delle nazioni; ate dire delle laudi, e dite: "O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele!"
Ecco, io li riconduco dal paese del settentrione, e li raccolgo dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella in doglie di parto: una gran moltitudine, che ritorna qua.
Vengono piangenti; li conduco supplichevoli; li meno ai torrenti d'acqua, per una via diritta dove non inciamperanno; perché son diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.
O nazioni, ascoltate la parola dell'Eterno, e proclamatela alle isole lontane, e dite: "Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, e lo custodisce come un pastore il suo gregge".
Poiché l'Eterno ha riscattato Giacobbe, l'ha redento della mano d'uno più forte di lui.
E quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion, e affluiranno verso i beni dell'Eterno: al frumento, al vino, all'olio, al frutto de' greggi e degli armenti; e l'anima loro sarà come un giardino annaffiato, e non continueranno più a languire.