Commento, spiegazione e studio di Geremia 37:3-17, verso per verso
Il re Sedekia mandò Jehucal, figliuolo di Scelemia, e Sofonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, dal profeta Geremia, per dirgli: "Deh, prega per noi l'Eterno, l'Iddio nostro".
Or Geremia andava e veniva fra il popolo, e non era ancora stato messo in prigione.
L'esercito di Faraone era uscito d'Egitto; e come i Caldei che assediavano Gerusalemme n'ebbero ricevuto la notizia, tolsero l'assedio a Gerusalemme.
Allora la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta Geremia, in questi termini:
"Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Dite così al re di Giuda che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco, l'esercito di Faraone ch'era uscito in vostro soccorso, è tornato nel suo paese, in Egitto;
e i Caldei torneranno, e combatteranno contro questa città, la prenderanno, e la daranno alle fiamme.
Così parla l'Eterno: Non ingannate voi stessi dicendo: Certo, i Caldei se n'andranno da noi, perché non se n'andranno.
Anzi, quand'anche voi sconfiggeste tutto l'esercito de' Caldei che combatte contro di voi, e non ne rimanesse che degli uomini feriti, questi si leverebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme".
Or quando l'esercito de' Caldei si fu ritirato d'innanzi a Gerusalemme a motivo dell'esercito di araone,
Geremia uscì da Gerusalemme per andare nel paese di Beniamino, per ricever quivi la sua porzione in mezzo al popolo.
Ma quando fu alla porta di Beniamino, c'era quivi un capitano della guardia, per nome Ireia, figliuolo di Scelemia, figliuolo di Hanania, il quale arrestò il profeta Geremia, dicendo: "Tu vai ad arrenderti ai Caldei".
E Geremia rispose: "E' falso; io non vado ad arrendermi ai Caldei"; ma l'altro non gli diede ascolto; rrestò Geremia, e lo menò dai capi.
E i capi s'adirarono contro Geremia, lo percossero, e lo misero in prigione nella casa di Gionathan, il segretario; perché di quella avean fatto un carcere.
Quando Geremia fu entrato nella prigione sotterranea fra le segrete, e vi fu rimasto molti giorni,
il re Sedekia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua, di nascosto, e gli disse: "C'è egli qualche parola da parte dell'Eterno?" E Geremia rispose: "Sì, c'è". E aggiunse: "Tu sarai dato in mano del re di Babilonia".