Commento, spiegazione e studio di Geremia 39:11-18, verso per verso
Or Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea dato a Nebuzaradan, capo delle guardie, quest'ordine riguardo a Geremia:
"Prendilo, veglia su lui, e non gli fare alcun male ma comportati verso di lui com'egli ti dirà".
Così Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebushazban, capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo de' agi, e tutti i capi del re di Babilonia
mandarono a far trarre Geremia fuori dal cortile della prigione, e lo consegnarono a Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, perché fosse menato a casa; e così egli abitò fra il popolo.
Or la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini, mentr'egli era rinchiuso nel cortile della prigione:
"Va' e parla ad Ebed-melec, l'etiopo digli: Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io sto per adempiere su questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho pronunziate, ed n quel giorno esse si avvereranno in tua presenza.
Ma in quel giorno io ti libererò, dice l'Eterno; e tu non sarai dato in mano degli uomini che temi;
poiché, certo, io ti farò scampare, e tu non cadrai per la spada; la tua vita sarà il tuo bottino, giacché hai posto la tua fiducia in me, dice l'Eterno".