Commento, spiegazione e studio di Geremia 41:1-9, verso per verso
E il settimo mese, Ismael, figliuolo di Nethania, figliuolo di Elishama della stirpe reale e uno dei grandi del re, venne con dieci uomini, da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, a Mitspa; e quivi, a Mitspa, mangiarono assieme.
Poi Ismael, figliuolo di Nethania, si levò coi dieci uomini ch'eran con lui, e colpirono con la spada Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafam. Così fecero morire colui che il re di Babilonia aveva stabilito sul paese.
Ismael uccise pure tutti i Giudei ch'erano con Ghedalia a Mitspa, e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavan quivi.
Il giorno dopo ch'egli ebbe ucciso Ghedalia, prima che alcuno ne sapesse nulla,
giunsero da Sichem, da Sciloh e da Samaria, ottanta uomini che avevano la barba rasa, le vesti stracciate e delle incisioni sul corpo; e avevano in mano delle offerte e dell'incenso per presentarli nella casa dell'Eterno.
E Ismael, figliuolo di Nethania, uscì loro incontro da Mitspa; e, camminando, piangeva; e come li ebbe incontrati, disse loro: "Venite da Ghedalia, figliuolo di Ahikam".
E quando furono entrati in mezzo alla città, Ismael, figliuolo di Nethania, assieme agli uomini che aveva seco, li scannò e li gettò nella cisterna.
Or fra quelli, ci furon dieci uomini, che dissero a Ismael: "Non ci uccidere, perché abbiamo nei campi delle provviste nascoste di grano, d'orzo, d'olio e di miele". Allora egli si trattenne, e non li mise a morte coi loro fratelli.
Or la cisterna nella quale Ismael gettò tutti i cadaveri degli uomini ch'egli uccise con Ghedalia, è quella che il re Asa aveva fatta fare per tema di Baasa, re d'Israele; e Ismael, figliuolo di Nethania, la riempì di uccisi.