Commento, spiegazione e studio di Geremia 41:4-10, verso per verso
Il giorno dopo ch'egli ebbe ucciso Ghedalia, prima che alcuno ne sapesse nulla,
giunsero da Sichem, da Sciloh e da Samaria, ottanta uomini che avevano la barba rasa, le vesti stracciate e delle incisioni sul corpo; e avevano in mano delle offerte e dell'incenso per presentarli nella casa dell'Eterno.
E Ismael, figliuolo di Nethania, uscì loro incontro da Mitspa; e, camminando, piangeva; e come li ebbe incontrati, disse loro: "Venite da Ghedalia, figliuolo di Ahikam".
E quando furono entrati in mezzo alla città, Ismael, figliuolo di Nethania, assieme agli uomini che aveva seco, li scannò e li gettò nella cisterna.
Or fra quelli, ci furon dieci uomini, che dissero a Ismael: "Non ci uccidere, perché abbiamo nei campi delle provviste nascoste di grano, d'orzo, d'olio e di miele". Allora egli si trattenne, e non li mise a morte coi loro fratelli.
Or la cisterna nella quale Ismael gettò tutti i cadaveri degli uomini ch'egli uccise con Ghedalia, è quella che il re Asa aveva fatta fare per tema di Baasa, re d'Israele; e Ismael, figliuolo di Nethania, la riempì di uccisi.
Poi Ismael menò via prigionieri tutto il rimanente del popolo che si trovava a Mitspa: le figliuole del re, e tutto il popolo ch'era rimasto a Mitspa, e sul quale Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva stabilito Ghedalia, figliuolo di Ahikam; Ismael, figliuolo di Nethania, li menò via prigionieri, e partì per recarsi dagli Ammoniti.