• Geremia 48:28

    Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il lor nido sull'orlo de' precipizi.

  • Geremia 48:29

    Noi abbiamo udito l'orgoglio di Moab, l'orgogliosissimo popolo, la sua arroganza, la sua superbia, la sua fierezza, l'alterigia del suo cuore.

  • Geremia 48:30

    Io conosco la sua tracotanza, dice l'Eterno, ch'è mal fondata; le sue vanterie non hanno approdato a nulla di stabile.

  • Geremia 48:31

    Perciò, io alzo un lamento su Moab, io do in gridi per tutto Moab; perciò si geme per quei di ir-Heres.

  • Geremia 48:32

    O vigna di Sibma, io piango per te più ancora che per Jazer; i tuoi rami andavan oltre il mare, arrivavano fino al mare di Jazer; il devastatore è piombato sui tuoi frutti d'estate e sulla tua vendemmia.

  • Geremia 48:33

    La gioia e l'allegrezza sono scomparse dalla fertile campagna e dal paese di Moab; io ho fatto venir meno il vino negli strettoi; non si pigia più l'uva con gridi di gioia; il grido che s'ode non è più il grido di gioia.

  • Geremia 48:34

    Gli alti lamenti di Heshbon giungon fino a Elealeh; si fanno udire fin verso Jahats; da Tsoar fino a oronaim, fino a Eglath-Sceliscia; perfino le acque di Nimrim son prosciugate.

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