Commento, spiegazione e studio di Geremia 9:10-16, verso per verso
Io vo' dare in pianto ed in gemito, per i monti, e vo' dare in lamento per i pascoli del deserto, perché son arsi, talché niuno più vi passa, e non vi s'ode più voce di bestiame; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse.
Io ridurrò Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti.
Chi è il savio che capisca queste cose? Chi è colui al quale la bocca dell'Eterno ha parlato perché ei ne dia l'annunzio? Perché il paese è egli distrutto, desolato come un deserto talché niuno vi passa?
L'Eterno risponde: Perché costoro hanno abbandonato la mia legge ch'io avevo loro posta dinanzi e non hanno dato ascolto alla mia voce, e non l'hanno seguìta nella lor condotta,
ma han seguito la caparbietà dei cuor loro, e sono andati dietro ai Baali, come i loro padri insegnarono loro.
Perciò, così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io farò mangiar dell'assenzio a questo popolo e gli farò bere dell'acqua avvelenata.
Io li disperderò fra le nazioni, che né loro né i loro padri han conosciuto; e manderò dietro a loro la spada, finché io li abbia consumati.