Commento, spiegazione e studio di Giobbe 13:21-27, verso per verso
ritirami d'addosso la tua mano, e fa' che i tuoi terrori non mi spaventin più.
Poi interpellami, ed io risponderò; o parlerò io, e tu replicherai.
Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato!
Perché nascondi il tuo volto, e mi tieni in conto di nemico?
Vuoi tu atterrire una foglia portata via dal vento? Vuoi tu perseguitare una pagliuzza inaridita?
tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare i falli della mia giovinezza,
tu che metti i miei piedi nei ceppi, che spii tutti i miei movimenti, e tracci una linea intorno alla pianta de' miei piedi?