Commento, spiegazione e studio di Giobbe 17:1-9, verso per verso
Il mio soffio vitale si spenge, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m'aspetta!
Sono attorniato di schernitori e non posso chiuder occhio per via delle lor parole amare.
O Dio, da' un pegno, sii tu il mio mallevadore presso di te; se no, chi metterà la sua nella mia mano?
Poiché tu hai chiuso il cuor di costoro alla ragione, e però non li farai trionfare.
Chi denunzia un amico sì che diventi preda altrui, vedrà venir meno gli occhi de' suoi figli.
Egli m'ha reso la favola dei popoli, e son divenuto un essere a cui si sputa in faccia.
L'occhio mio si oscura pel dolore, tutte le mie membra non son più che un'ombra.
Gli uomini retti ne son colpiti di stupore, e l'innocente insorge contro l'empio;
ma il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure viepiù si fortifica.