Commento, spiegazione e studio di Giobbe 20:12-20, verso per verso
Il male è dolce alla sua bocca, se lo nasconde sotto la lingua,
lo risparmia, non lo lascia andar giù, lo trattiene sotto al suo palato:
ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, e gli diventa in corpo veleno d'aspide.
Ha trangugiato ricchezze e le vomiterà; Iddio stesso gliele ricaccerà dal ventre.
Ha succhiato veleno d'aspide, la lingua della vipera l'ucciderà.
Non godrà più la vista d'acque perenni, né di rivi fluenti di miele e di latte.
Renderà il frutto delle sue fatiche, senza poterlo ingoiare. Pari alla sua ricchezza sarà la restituzione che ne dovrà fare, e così non godrà dei suoi beni.
Perché ha oppresso e abbandonato il povero, s'è impadronito di case che non avea costruite;
perché la sua ingordigia non conobbe requie, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto bramato.