Commento, spiegazione e studio di Giobbe 20:14-22, verso per verso
ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, e gli diventa in corpo veleno d'aspide.
Ha trangugiato ricchezze e le vomiterà; Iddio stesso gliele ricaccerà dal ventre.
Ha succhiato veleno d'aspide, la lingua della vipera l'ucciderà.
Non godrà più la vista d'acque perenni, né di rivi fluenti di miele e di latte.
Renderà il frutto delle sue fatiche, senza poterlo ingoiare. Pari alla sua ricchezza sarà la restituzione che ne dovrà fare, e così non godrà dei suoi beni.
Perché ha oppresso e abbandonato il povero, s'è impadronito di case che non avea costruite;
perché la sua ingordigia non conobbe requie, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto bramato.
La sua voracità non risparmiava nulla, perciò il suo benessere non durerà.
Nel colmo dell'abbondanza, si troverà in penuria; la mano di chiunque ebbe a soffrir tormenti si leverà contro lui.