Commento, spiegazione e studio di Giobbe 21:14-22, verso per verso
Eppure, diceano a Dio: "Ritirati da noi! Noi non ci curiamo di conoscer le tue vie!
Che è l'Onnipotente perché lo serviamo? che guadagneremo a pregarlo?"
Ecco, non hanno essi in mano la loro felicita? (lungi da me il consiglio degli empi!)
Quando avvien mai che la lucerna degli empi si spenga, che piombi loro addosso la ruina, e che Dio, nella sua ira, li retribuisca di pene?
Quando son essi mai come paglia al vento, come pula portata via dall'uragano?
"Iddio," mi dite, "serba castigo pei figli dell'empio". Ma punisca lui stesso! che lo senta lui,
che vegga con gli occhi propri la sua ruina, e beva egli stesso l'ira dell'Onnipotente!
E che importa all'empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi e ormai compiuto?
S'insegnerà forse a Dio la scienza? a lui che giudica quelli di lassù?