Commento, spiegazione e studio di Giobbe 22:5-16, verso per verso
La tua malvagità non è essa grande e le tue iniquità non sono esse infinite?
Tu, per un nulla, prendevi pegno da' tuoi fratelli, spogliavi delle lor vesti i mezzo ignudi.
Allo stanco non davi a bere dell'acqua, all'affamato rifiutavi del pane.
La terra apparteneva al più forte, e l'uomo influente vi piantava la sua dimora.
Rimandavi a vuoto le vedove, e le braccia degli orfani eran spezzate.
Ecco perché sei circondato di lacci, e spaventato da sùbiti terrori.
O non vedi le tenebre che t'avvolgono e la piena d'acque che ti sommerge?
Iddio non è egli lassù ne' cieli? Guarda lassù le stelle eccelse, come stanno in alto!
E tu dici: "Iddio che sa? Può egli giudicare attraverso il buio?
Fitte nubi lo coprono e nulla vede; egli passeggia sulla vòlta de' cieli".
Vuoi tu dunque seguir l'antica via per cui camminarono gli uomini iniqui,
che furon portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu come un torrente che scorre?