Commento, spiegazione e studio di Giobbe 26:5-15, verso per verso
Dinanzi a Dio tremano le ombre disotto alle acque ed ai loro abitanti.
Dinanzi a lui il soggiorno dei morti è nudo, l'abisso è senza velo.
Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla.
Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso.
Nasconde l'aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole.
Ha tracciato un cerchio sulla faccia dell'acque, là dove la luce confina colle tenebre.
Le colonne del cielo sono scosse, e tremano alla sua minaccia.
Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l'orgoglio.
Al suo soffio il cielo torna sereno, la sua mano trafigge il drago fuggente.
Ecco, questi non son che gli estremi lembi dell'azione sua. Non ce ne giunge all'orecchio che un breve sussurro; Ma il tuono delle sue potenti opere chi lo può intendere?"