Commento, spiegazione e studio di Giobbe 29:21-25, verso per verso
Gli astanti m'ascoltavano pieni d'aspettazione, si tacevan per udire il mio parere.
Quand'avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su loro come una rugiada.
E m'aspettavan come s'aspetta la pioggia; aprivan larga la bocca come a un acquazzone di primavera.
Io sorridevo loro quand'erano sfiduciati; e non potevano oscurar la luce del mio volto.
Quando andavo da loro, mi sedevo come capo, ed ero come un re fra le sue schiere, come un consolatore in mezzo agli afflitti.