• Giobbe 3:2

    E prese a dire così:

  • Giobbe 3:3

    "Perisca il giorno ch'io nacqui e la notte che disse: "E' concepito un maschio!"

  • Giobbe 3:4

    Quel giorno si converta in tenebre, non se ne curi Iddio dall'alto, né splenda sovr'esso raggio di luce!

  • Giobbe 3:5

    Se lo riprendano le tenebre e l'ombra di morte, resti sovr'esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempian di paura!

  • Giobbe 3:6

    Quella notte diventi preda d'un buio cupo, non abbia la gioia di contar tra i giorni dell'anno, non entri nel novero de' mesi!

  • Giobbe 3:7

    Quella notte sia notte sterile, e non vi s'oda grido di gioia.

  • Giobbe 3:8

    La maledicano quei che maledicono i giorni e sono esperti nell'evocare il drago.

  • Giobbe 3:9

    Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce e la luce non venga, e non miri le palpebre dell'alba,

  • Giobbe 3:10

    poiché non chiuse la porta del seno che mi portava, e non celò l'affanno agli occhi miei.

  • Giobbe 3:11

    Perché non morii nel seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dalle sue viscere?

  • Giobbe 3:12

    Perché trovai delle ginocchia per ricevermi e delle mammelle da poppare?

  • Giobbe 3:13

    Ora mi giacerei tranquillo, dormirei, ed avrei così riposo

  • Giobbe 3:14

    coi re e coi consiglieri della terra che si edificarono mausolei,

  • Giobbe 3:15

    coi principi che possedean dell'oro e che empiron d'argento le lor case;

  • Giobbe 3:16

    o, come l'aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce.

  • Giobbe 3:17

    Là cessano gli empi di tormentare gli altri. Là riposano gli stanchi,

  • Giobbe 3:18

    là i prigioni han requie tutti insieme, senz'udir voce d'aguzzino.

  • Giobbe 3:19

    Piccoli e grandi sono là del pari, e lo schiavo è libero del suo padrone.

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