Commento, spiegazione e studio di Giobbe 30:28-31, verso per verso
Me ne vo tutto annerito, ma non dal sole; mi levo in mezzo alla raunanza, e grido aiuto;
son diventato fratello degli sciacalli, compagno degli struzzi.
La mia pelle è nera, e cade a pezzi; le mie ossa son calcinate dall'arsura.
La mia cetra non dà più che accenti di lutto, e la mia zampogna voce di pianto.