Commento, spiegazione e studio di Giobbe 39:1-18, verso per verso
Sai tu quando le capre selvagge delle rocce figliano? Hai tu osservato quando le cerve partoriscono?
Conti tu i mesi della lor pregnanza e sai tu il momento in cui debbono sgravarsi?
S'accosciano, fanno i lor piccini, e son tosto liberate dalle loro doglie;
i lor piccini si fanno forti, crescono all'aperto, se ne vanno, e non tornan più alle madri.
Chi manda libero l'onàgro, e chi scioglie i legami all'asino salvatico,
al quale ho dato per dimora il deserto, e la terra salata per abitazione?
Egli si beffa del frastuono della città, e non ode grida di padrone.
Batte le montagne della sua pastura, e va in traccia d'ogni filo di verde.
Il bufalo vorrà egli servirti o passar la notte presso alla tua mangiatoia?
Legherai tu il bufalo con una corda perché faccia il solco? erpicherà egli le valli dietro a te?
Ti fiderai di lui perché la sua forza è grande? Lascerai a lui il tuo lavoro?
Conterai su lui perché ti porti a casa la raccolta e ti ammonti il grano sull'aia?
Lo struzzo batte allegramente l'ali; ma le penne e le piume di lui son esse pietose?
No, poich'egli abbandona sulla terra le proprie uova e le lascia scaldar sopra la sabbia.
Egli dimentica che un piede le potrà schiacciare, e che le bestie dei campi le potran calpestare.
Tratta duramente i suoi piccini, quasi non fosser suoi; la sua fatica sarà vana, ma ciò non lo turba,
ché Iddio l'ha privato di sapienza, e non gli ha impartito intelligenza.
Ma quando si leva e piglia lo slancio, si beffa del cavallo e di chi lo cavalca.