Commento, spiegazione e studio di Giobbe 4:12-19, verso per verso
Una parola m'è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro.
Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,
uno spavento mi prese, un tremore che mi fece fremer tutte l'ossa.
Uno spirito mi passò dinanzi, e i peli mi si rizzarono addosso.
Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva:
"Può il mortale esser giusto dinanzi a Dio? Può l'uomo esser puro dinanzi al suo Fattore?
Ecco, Iddio non si fida de' suoi propri servi, e trova difetti nei suoi angeli;
quanto più in quelli che stanno in case d'argilla, che han per fondamento la polvere e son schiacciati al par delle tignuole!