Commento, spiegazione e studio di Giobbe 41:12-24, verso per verso
(41:4) E non vo' tacer delle sue membra, della sua gran forza, della bellezza della sua armatura.
(41:5) Chi l'ha mai spogliato della sua corazza? Chi è penetrato fra la doppia fila de' suoi denti?
(41:6) Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiostra de' suoi denti sta il terrore.
(41:7) Superbe son le file de' suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo.
(41:8) Uno tocca l'altro, e tra loro non passa l'aria.
(41:9) Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili.
(41:10) I suoi starnuti dànno sprazzi di luce; i suoi occhi son come le palpebre dell'aurora.
(41:11) Dalla sua bocca partono vampe, ne scappan fuori scintille di fuoco.
(41:12) Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia.
(41:13) L'alito suo accende i carboni, e una fiamma gli erompe dalla gola.
(41:14) Nel suo collo risiede la forza, dinanzi a lui salta il terrore.
(41:15) Compatte sono in lui le parti flosce della carne, gli stanno salde addosso, non si muovono.
(41:16) Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto.