Commento, spiegazione e studio di Giobbe 41:18-24, verso per verso
(41:10) I suoi starnuti dànno sprazzi di luce; i suoi occhi son come le palpebre dell'aurora.
(41:11) Dalla sua bocca partono vampe, ne scappan fuori scintille di fuoco.
(41:12) Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia.
(41:13) L'alito suo accende i carboni, e una fiamma gli erompe dalla gola.
(41:14) Nel suo collo risiede la forza, dinanzi a lui salta il terrore.
(41:15) Compatte sono in lui le parti flosce della carne, gli stanno salde addosso, non si muovono.
(41:16) Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto.