Commento, spiegazione e studio di Giobbe 41:25-34, verso per verso
(41:17) Quando si rizza, tremano i più forti, e dalla paura son fuori di sé.
(41:18) Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgon lancia, giavellotto, corazza.
(41:19) Il ferro è per lui come paglia; il rame, come legno tarlato.
(41:20) La figlia dell'arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia.
(41:21) Stoppia gli par la mazza e si ride del fremer della lancia.
(41:22) Il suo ventre è armato di punte acute, e lascia come tracce d'erpice sul fango.
(41:23) Fa bollire l'abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi.
(41:24) Si lascia dietro una scia di luce; l'abisso par coperto di bianca chioma.
(41:25) Non v'è sulla terra chi lo domi; è stato fatto per non aver paura.
(41:26) Guarda in faccia tutto ciò ch'è eccelso, è re su tutte le belve più superbe".