Commento, spiegazione e studio di Giobbe 41:7-21, verso per verso
(40:31) Gli coprirai tu la pelle di dardi e la testa di ramponi?
(40:32) Mettigli un po' le mani addosso! Ti ricorderai del combattimento e non ci tornerai!
(41:1) Ecco, fallace è la speranza di chi l'assale; basta scorgerlo e s'è atterrati.
(41:2) Nessuno è tanto ardito da provocarlo. E chi dunque oserà starmi a fronte?
(41:3) Chi mi ha anticipato alcun che perch'io glielo debba rendere? Sotto tutti i cieli, ogni cosa è mia.
(41:4) E non vo' tacer delle sue membra, della sua gran forza, della bellezza della sua armatura.
(41:5) Chi l'ha mai spogliato della sua corazza? Chi è penetrato fra la doppia fila de' suoi denti?
(41:6) Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiostra de' suoi denti sta il terrore.
(41:7) Superbe son le file de' suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo.
(41:8) Uno tocca l'altro, e tra loro non passa l'aria.
(41:9) Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili.
(41:10) I suoi starnuti dànno sprazzi di luce; i suoi occhi son come le palpebre dell'aurora.
(41:11) Dalla sua bocca partono vampe, ne scappan fuori scintille di fuoco.
(41:12) Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia.
(41:13) L'alito suo accende i carboni, e una fiamma gli erompe dalla gola.