Commento, spiegazione e studio di Giosuè 11:7-14, verso per verso
Giosuè dunque, con tutta la sua gente di guerra, marciò all'improvviso contro di essi alle acque di erom, e piombò loro addosso;
e l'Eterno li diede nelle mani degl'Israeliti, i quali li batterono e l'inseguirono fino a Sidone la grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mitspa, verso oriente; li batteron così da non lasciarne scampare uno.
E Giosuè li tratto come gli avea detto l'Eterno: tagliò i garetti ai loro cavalli e dette fuoco ai loro carri.
Al suo ritorno, e in quel medesimo tempo, Giosuè prese Hatsor e ne fece perire di spada il re; poiché atsor era stata per l'addietro la capitale di tutti quei regni.
Mise anche a fil di spada tutte le persone che vi si trovavano, votandole allo sterminio; non vi restò anima viva, e dette Hatsor alle fiamme.
Giosuè prese pure tutte le città di quei re e tutti i loro re, e li mise a fil di spada e li votò allo sterminio, come aveva ordinato Mosè, servo dell'Eterno.
Ma Israele non arse alcuna delle città poste in collina, salvo Hatsor, la sola che Giosuè incendiasse.
E i figliuoli d'Israele si tennero per sé tutto il bottino di quelle città e il bestiame, ma misero a fil di spada tutti gli uomini fino al loro completo sterminio, senza lasciare anima viva.