Commento, spiegazione e studio di Giosuè 24:19-29, verso per verso
E Giosuè disse al popolo: "Voi non potrete servire all'Eterno, perch'egli è un Dio santo, e un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati.
Quando abbandonerete l'Eterno e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro, vi farà del male e vi consumerà, dopo avervi fatto tanto bene".
E il popolo disse a Giosuè: "No! No! Noi serviremo l'Eterno".
E Giosuè disse al popolo: "Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto l'Eterno per servirgli!" Quelli risposero: "Siam testimoni!"
E Giosuè: "Togliete dunque via gli dei stranieri che sono in mezzo a voi, e inclinate il cuor vostro all'Eterno, ch'è l'Iddio d'Israele!"
Il popolo rispose a Giosuè: "L'Eterno, il nostro Dio, è quello che serviremo, e alla sua voce ubbidiremo!"
Così Giosuè fermò in quel giorno un patto col popolo, e gli diede delle leggi e delle prescrizioni a ichem.
Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; e prese una gran pietra e la rizzò quivi sotto la quercia ch'era presso il luogo consacrato all'Eterno.
E Giosuè disse a tutto il popolo: "Ecco, questa pietra sarà una testimonianza contro di noi; perch'essa ha udito tutte le parole che l'Eterno ci ha dette; essa servirà quindi da testimonio contro di voi, affinché non rinneghiate il vostro Dio".
Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno alla sua eredità.
E, dopo queste cose, avvenne che Giosuè, figliuolo di Nun, servo dell'Eterno, mori in età di centodieci anni,