Commento, spiegazione e studio di Giosuè 8:3-13, verso per verso
Giosuè dunque con tutta la gente di guerra si levò per salire contro ad Ai. Egli scelse trentamila uomini valenti e prodi, li fe' partire di notte, e diede loro quest'ordine:
"Ecco, vi fermerete imboscati dietro alla città; non v'allontanate troppo dalla città, e siate tutti pronti.
Io e tutto il popolo ch'è meco ci accosteremo alla città; e quando essi ci usciranno contro come la prima volta, ci metteremo in fuga dinanzi a loro.
Essi c'inseguiranno finché noi li abbiam tratti lungi dalla città, perché diranno: Essi fuggono dinanzi a noi come la prima volta. E fuggiremo dinanzi a loro.
Voi allora uscirete dall'imboscata e v'impadronirete della città: l'Eterno, il vostro Dio, la darà in vostra mano.
E quando avrete preso la città, la incendierete; farete come ha detto l'Eterno. Badate bene, questo è l'ordine ch'io vi do".
Così Giosuè li mandò, e quelli andarono al luogo dell'imboscata, e si fermarono fra Bethel e Ai, a ponente d'Ai; ma Giosuè rimase quella notte in mezzo al popolo.
E la mattina levatosi di buon'ora, passò in rivista il popolo, e salì contro Ai: egli con gli anziani d'Israele, alla testa del popolo.
E tutta la gente di guerra ch'era con lui, salì, si avvicino, giunse dirimpetto alla città, e si accampò al nord di Ai. Tra lui ed Ai c'era una valle.
Giosuè prese circa cinquemila uomini, coi quali tese un'imboscata fra Bethel ed Ai, a ponente della città.
E dopo che tutto il popolo ebbe preso campo al nord della città e tesa l'imboscata a ponente della città, Giosuè, durante quella notte, si spinse avanti in mezzo alla valle.