Commento, spiegazione e studio di Giosuè 9:14-23, verso per verso
Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò l'Eterno.
E Giosuè fece pace con loro e fermò con loro un patto, per il quale avrebbe lasciato loro la vita; e i capi della raunanza lo giuraron loro.
Ma tre giorni dopo ch'ebber fermato questo patto, seppero che quelli eran loro vicini e abitavano in mezzo a loro;
poiché i figliuoli d'Israele partirono, e giunsero alle loro città il terzo giorno: le loro città erano abaon, Kefira, Beeroth e Kiriath-Jearim.
Ma i figliuoli d'Israele non li uccisero, a motivo del giuramento che i capi della raunanza avean fatto loro nel nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele. Però, tutta la raunanza mormorò contro i capi.
E tutti i capi dissero all'intera raunanza: "Noi abbiam giurato loro nel nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele; perciò non li possiamo toccare.
Ecco quel che faremo loro: li lasceremo in vita, per non trarci addosso l'ira dell'Eterno, a motivo del giuramento che abbiam fatto loro".
I capi dissero dunque: "Essi vivranno!" Ma quelli furono semplici spaccalegna ed acquaioli per tutta la raunanza, come i capi avean loro detto.
Giosuè dunque li chiamò e parlò loro così: "Perché ci avete ingannati dicendo: Stiamo molto lontano da voi mentre abitate in mezzo a noi?
Or dunque siete maledetti, e non cesserete mai d'essere schiavi, spaccalegna ed acquaioli per la casa del mio Dio".