Commento, spiegazione e studio di Giudici 16:23-30, verso per verso
Or i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrifizio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: "Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico".
E quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: "Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti di noi".
E nella gioia del cuor loro, dissero: "Chiamate Sansone, che ci faccia divertire!" Fecero quindi uscir ansone dalla prigione, ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne;
e Sansone disse al fanciullo, che lo teneva per la mano: "Lasciami, ch'io possa toccar le colonne sulle quali posa la casa, e m'appoggi ad esse".
Or la casa era piena d'uomini e di donne; e tutti i principi de' Filistei eran quivi; e c'eran sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone.
Allora Sansone invocò, l'Eterno e disse: "O Signore, o Eterno, ti prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perch'io mi vendichi in un colpo solo de' Filistei, per la perdita de' miei due occhi".
E Sansone abbracciò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; s'appoggiò ad esse: all'una con la destra, all'altra con la sinistra, e disse:
"Ch'io muoia insieme coi Filistei!" Si curvò con tutta la sua forza, e la casa rovinò addosso ai principi e a tutto il popolo che v'era dentro; talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi da vivo.