Commento, spiegazione e studio di Giudici 20:26-48, verso per verso
Allora tutti i figliuoli d'Israele e tutto il popolo salirono a Bethel, e piansero, e rimasero quivi davanti all'Eterno, e digiunarono quel dì fino alla sera, e offrirono olocausti e sacrifizi di azioni di grazie davanti all'Eterno.
E i figliuoli d'Israele consultarono l'Eterno l'arca del patto di Dio, in quel tempo, era quivi,
e Fineas, figliuolo d'Eleazar, figliuolo d'Aaronne, ne faceva allora il servizio e dissero: "Debbo io seguitare ancora a combattere contro i figliuoli di Beniamino mio fratello, o debbo cessare?" E l'Eterno rispose: "Salite, poiché domani ve li darò nelle mani".
E Israele pose un'imboscata tutt'intorno a Ghibea.
I figliuoli d'Israele salirono per la terza volta contro i figliuoli di Beniamino, e si disposero in ordine di battaglia presso Ghibea come le altre volte.
E i figliuoli di Beniamino, avendo fatto una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lungi dalla città, e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, per le strade, delle quali una sale a Bethel, e l'altra a Ghibea per la campagna: ne uccisero circa trenta.
Allora i figliuoli di Beniamino dissero: "Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta!" Ma i figliuoli d'Israele dissero: "Fuggiamo, e attiriamoli lungi dalla città sulle strade maestre!"
E tutti gli uomini d'Israele abbandonarono la loro posizione e si disposero in ordine di battaglia a aal-Thamar, e l'imboscata d'Israele si slanciò fuori dal luogo ove si trovava, da Maareh-Ghibea.
Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Ghibea. Il combattimento fu aspro, e i eniaminiti non si avvedevano del disastro che stava per colpirli.
E l'Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele; e i figliuoli d'Israele uccisero quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a trar la spada.
I figliuoli di Beniamino videro che gl'Israeliti eran battuti. Questi, infatti, avean ceduto terreno a eniamino, perché confidavano nella imboscata che avean posta presso Ghibea.
Quelli dell'imboscata si gettaron prontamente su Ghibea; e, avanzatisi, passarono a fil di spada l'intera città.
Or v'era un segnale convenuto fra gli uomini d'Israele e quelli dell'imboscata: questi dovean far salire dalla città una gran fumata.
Gli uomini d'Israele aveano dunque voltate le spalle nel combattimento; e que' di Beniamino avean cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: "Per certo, eccoli sconfitti davanti a noi come nella prima battaglia!"
Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, que' di Beniamino si volsero indietro, ed ecco che tutta la città saliva in fiamme verso il cielo.
Allora gli uomini d'Israele fecero fronte indietro, e que' di Beniamino furono spaventati, vedendo il disastro che piombava loro addosso.
E voltaron le spalle davanti agli uomini d'Israele, e presero la via del deserto; ma gli assalitori si misero alle loro calcagna, e stendevano morti sul posto quelli che uscivano dalla città.
Circondarono i Beniaminiti, l'inseguirono, furon loro sopra dovunque si fermavano, fin dirimpetto a hibea dal lato del sol levante.
Caddero, de' Beniaminiti, diciottomila uomini, tutta gente di valore.
I Beniaminiti voltaron le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione del masso di Rimmon; e gl'Israeliti ne mieterono per le strade cinquemila, li inseguirono da presso fino a Ghideom, e ne colpirono altri duemila.
Così, il numero totale de' Beniaminiti che caddero quel giorno fu di venticinquemila, atti a trar la spada, tutta gente di valore.
Seicento uomini, che avean voltato le spalle ed eran fuggiti verso il deserto in direzione del masso di immon, rimasero al masso di Rimmon quattro mesi.
Poi gl'Israeliti tornarono contro i figliuoli di Beniamino, li sconfissero mettendoli a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quel che capitava loro; e dettero alle fiamme tutte le città che trovarono.