Commento, spiegazione e studio di Giudici 3:16-25, verso per verso
Ehud si fece una spada a due tagli, lunga un cubito; e se la cinse sotto la veste, al fianco destro.
E offrì il regalo a Eglon, re di Moab, ch'era uomo molto grasso.
E quand'ebbe finita la presentazione del regalo, rimandò la gente che l'avea portato.
Ma egli, giunto alla cava di pietre ch'è presso a Ghilgal, tornò indietro, e disse: "O re, io ho qualcosa da dirti in segreto". E il re disse: "Silenzio!" E tutti quelli che gli stavan dappresso, uscirono.
Allora Ehud s'accostò al re, che stava seduto nella sala disopra, riservata a lui solo per prendervi il fresco, e gli disse: "Ho una parola da dirti da parte di Dio". Quegli s'alzò dal suo seggio:
e Ehud, stesa la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco destro, e gliela piantò nel ventre.
Anche l'elsa entrò dopo la lama, e il grasso si rinchiuse attorno alla lama; poich'egli non gli ritirò dal ventre la spada, che gli usciva per di dietro.
Poi Ehud uscì nel portico, chiuse le porte della sala disopra, e mise i chiavistelli.
Or quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono, ed ecco che le porte della sala disopra eran chiuse a chiavistello; e dissero: "Certo egli fa i suoi bisogni nello stanzino della sala fresca".
E tanto aspettarono, che ne furon confusi; e com'egli non apriva le porte della sala, quelli presero la chiave, aprirono, ed ecco che il loro signore era steso per terra, morto.