Commento, spiegazione e studio di Giudici 5:12-23, verso per verso
Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Lèvati, o Barak, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio d'Abinoam!
Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l'Eterno scese con me fra i prodi.
Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalek; al tuo séguito venne Beniamino fra le tue genti; da Makir scesero de' capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando.
I principi d'Issacar furon con Debora; quale fu Barak, tale fu Issacar, si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i rivi di Ruben, grandi furon le risoluzioni del cuore!
Perché sei tu rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i rivi di Ruben, grandi furon le deliberazioni del cuore!
Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché s'è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e s'è riposato ne' suoi porti.
Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali, anch'egli, sulle alture della campagna.
I re vennero, pugnarono; allora pugnarono i re di Canaan a Taanac, presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d'argento.
Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatteron contro Sisera.
Il torrente di Kison li travolse, l'antico torrente, il torrente di Kison. Anima mia, avanti, con forza!
Allora gli zoccoli de' cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo de' lor guerrieri in fuga.
"Maledite Meroz," dice l'angelo dell'Eterno; "maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso dell'Eterno, in soccorso dell'Eterno insieme coi prodi!"