Commento, spiegazione e studio di Giudici 5:9-18, verso per verso
Il mio cuore va ai condottieri d'Israele! O voi che v'offriste volenterosi fra il popolo, benedite l'Eterno!
Voi che montate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi che camminate per le vie, cantate!
Lungi dalle grida degli arcieri là tra gli abbeveratoi, si celebrino gli atti di giustizia dell'Eterno, gli atti di giustizia de' suoi capi in Israele! Allora il popolo dell'Eterno discese alle porte.
Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Lèvati, o Barak, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio d'Abinoam!
Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l'Eterno scese con me fra i prodi.
Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalek; al tuo séguito venne Beniamino fra le tue genti; da Makir scesero de' capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando.
I principi d'Issacar furon con Debora; quale fu Barak, tale fu Issacar, si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i rivi di Ruben, grandi furon le risoluzioni del cuore!
Perché sei tu rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i rivi di Ruben, grandi furon le deliberazioni del cuore!
Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché s'è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e s'è riposato ne' suoi porti.
Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali, anch'egli, sulle alture della campagna.