Commento, spiegazione e studio di Habacuc 3:8-15, verso per verso
O Eterno, t'adiri tu contro i fiumi? E' egli contro i fiumi che s'accende l'ira tua, o contro il mare che va il tuo sdegno, che tu avanzi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria?
Il tuo arco è messo a nudo; i dardi lanciati dalla tua parola sono esecrazioni. Sela. Tu fendi la terra in tanti letti di fiumi.
I monti ti vedono e tremano; passa una piena d'acque: l'abisso fa udir la sua voce, e leva un alto le mani.
Il sole e la luna si fermano nella loro dimora; si cammina alla luce delle tue saette, al lampeggiare della ua lancia sfolgorante.
Tu percorri la terra nella tua indignazione, tu schiacci le nazioni nella tua ira.
Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la sommità della casa dell'empio, e la demolisci da capo a fondo. Sela.
Tu trafiggi coi lor propri dardi la testa de' suoi capi, che vengon come un uragano per disperdermi, mandando gridi di gioia, come se già divorassero il misero nei loro nascondigli.
Coi tuoi cavalli tu calpesti il mare, le grandi acque spumeggianti.