Commento, spiegazione e studio di Isaia 1:11-20, verso per verso
Che m'importa la moltitudine de' vostri sacrifizi? dice l'Eterno; io son sazio d'olocausti di montoni e di grasso di bestie ingrassate; il sangue dei giovenchi, degli agnelli e dei capri, io non li gradisco.
Quando venite a presentarvi nel mio cospetto, chi v'ha chiesto di calcare i mie cortili?
Cessate dal recare oblazioni vane; il profumo io l'ho in abominio; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocar raunanze, io non posso soffrire l'iniquità unita all'assemblea solenne.
I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l'anima mia li odia, mi sono un peso che sono stanco di portare.
Quando stendete le mani, io rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; e vostre mani son piene di sangue.
Lavatevi, purificatevi, togliete d'innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate del far il male;
imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate ragione all'orfano, difendete la causa della vedova!
Eppoi venite, e discutiamo assieme, dice l'Eterno; quand'anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve quand'anche fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana.
Se siete disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese;
ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada; poiché la bocca dell'Eterno ha parlato.