Commento, spiegazione e studio di Isaia 1:2-9, verso per verso
Udite, o cieli! E tu, terra, presta orecchio! poiché l'Eterno parla: Io, dic'egli, ho nutrito de' figliuoli e li ho allevati, ma essi si son ribellati a me.
Il bue conosce il suo possessore, e l'asino la greppia del suo padrone; ma Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento.
Ahi, nazione peccatrice, popolo carico d'iniquità, razza di malvagi, figliuoli corrotti! Hanno abbandonato l'Eterno, hanno sprezzato il Santo d'Israele, si son vòlti e ritratti indietro.
A che pro colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto il cuore è anguente.
Dalla pianta del piè fino alla testa non v'è nulla di sano in esso: non vi son che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state nettate, né fasciate, né lenite con olio.
Il vostro paese è desolato, le vostre città son consumate dal fuoco, i vostri campi li divorano degli stranieri, sotto agli occhi vostri; tutto è devastato, come per sovvertimento dei barbari.
E la figliuola di Sion è rimasta come un frascato in una vigna, come una capanna in un campo di cocomeri, come una città assediata.
Se l'Eterno degli eserciti non ci avesse lasciato un picciol residuo, saremmo come Sodoma, somiglieremmo a Gomorra.