Commento, spiegazione e studio di Isaia 16:8-12, verso per verso
Poiché le campagne di Heshbon languono; languono i vigneti di Sibmah, le cui viti scelte, che nebriavano i padroni delle nazioni, arrivavano fino a Jazer, erravano per il deserto, ed avean propaggini che s'espandevan lontano, e passavano il mare.
Piango, perciò, come piange Jazer, i vigneti di Sibmah; io v'irrigo delle mie lacrime, o Heshbon, o lealeh! poiché sui vostri frutti d'estate e sulle vostre mèssi s'è abbattuto un grido di guerra.
La gioia, il giubilo sono scomparsi dalla ferace campagna; e nelle vigne non ci sono più canti, né grida d'allegrezza; il vendemmiatore non pigia più l'uva nei tini; io ho fatto cessare il grido di gioia della vendemmia.
Perciò le mie viscere fremono per Moab come un'arpa, e geme il mio cuore per Kir-Heres.
E quando Moab si presenterà, quando si affaticherà su l'alto luogo ed entrerà nel suo santuario a pregare, esso nulla otterrà.