Commento, spiegazione e studio di Isaia 24:4-15, verso per verso
La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono.
La terra è profanata dai suoi abitanti, perch'essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno.
Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che v'è rimasta.
Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avean la gioia nel cuore sospirano.
L'allegria de' tamburelli è cessata, il chiasso de' festanti è finito, il suono allegro dell'arpa è cessato.
Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcoolica è amara ai bevitori.
La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più v'entra.
Per le strade s'odon lamenti, perché non c'è vino; ogni gioia è tramontata, l'allegrezza ha esulato dalla terra.
Nella città non resta che la desolazione, e la porta sfondata cade in rovina.
Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, quel che avviene quando si scuoton gli ulivi, quando si racimola dopo la vendemmia.
I superstiti alzan la voce, mandan gridi di gioia, acclaman dal mare la maestà dell'Eterno:
"Glorificate dunque l'Eterno nelle regioni dell'aurora, glorificate il nome dell'Eterno, l'Iddio d'Israele, nelle isole del mare!