Commento, spiegazione e studio di Isaia 36:13-21, verso per verso
Poi Rabshake si levò in piedi e gridò con forte voce in lingua giudaica: "Ascoltate le parole del gran re, del re d'Assiria!
Così parla il re: Ezechia non v'inganni, perch'egli non vi potrà liberare;
né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell'Eterno, dicendo: L'Eterno ci libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria.
Non date retta ad Ezechia, perché così dice il re d'Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi, e ciascun di voi mangerà della sua vite e del suo fico, e berrà dell'acqua della sua cisterna,
finch'io venga a menarvi in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne.
Guardate ch'Ezechia non vi seduca, dicendo: L'Eterno ci libererà. Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re d'Assiria?
Dove sono gli dèi di Hamath e d'Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno essi forse liberata amaria dalle mie mani?
Fra tutti gli dèi di quei paesi, quali son quelli che abbian liberato il loro paese dalle mie mani? E 'Eterno avrebbe a liberare Gerusalemme dalle mie mani?"
E quelli si tacquero e non risposero verbo, perché il re aveva dato quest'ordine: "Non gli rispondete".