Commento, spiegazione e studio di Isaia 37:10-20, verso per verso
"Dite così a Ezechia, re di Giuda: il tuo Dio, nel quale confidi, non t'inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria.
Ecco, tu hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli allo sterminio; e tu ne scamperesti?
Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Charan, di Retsef, e de' figliuoli di Eden che sono a Telassar, valsero essi a liberarle?
Dove sono il re di Hamath, il re d'Arpad, e il re della città di Sefarvaim, e quelli di Hena e d'Ivva?"
Ezechia presa la lettera dalla mani de' messi, e la lesse; poi salì dinanzi alla casa dell'Eterno, e la spiegò dinanzi all'Eterno.
Ed Ezechia pregò l'Eterno, dicendo:
"O Eterno degli eserciti, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini! Tu solo sei l'Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
O Eterno, inclina il tuo orecchio, ed ascolta! O Eterno, apri i tuoi occhi, e vedi! Ascolta tutte le parole che Sennacherib ha mandate a dire per oltraggiare l'Iddio vivente!
E' vero, o Eterno; i re d'Assiria hanno devastato tutte quelle nazioni e le loro terre,
e hanno date alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; ma erano opera di man d'uomo, legno e pietra, e li hanno distrutti.
Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, liberaci dalle mani di Sennacherib, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l'Eterno!"