Commento, spiegazione e studio di Isaia 43:9-26, verso per verso
S'adunino tutte assieme le nazioni, si riuniscano i popoli! Chi fra loro può annunziar queste cose e farci udire delle predizioni antiche? Producano i loro testimoni e stabiliscano il loro diritto, affinché, dopo averli uditi, si dica: "E' vero!"
I miei testimoni siete voi, dice l'Eterno, voi, e il mio servo ch'io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che son io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non v'è ne sarà alcuno.
Io, io sono l'Eterno, e fuori di me non v'è salvatore.
Io ho annunziato, salvato, predetto, e non è stato un dio straniero che fosse tra voi; e voi me ne siete testimoni, dice l'Eterno: Io sono Iddio.
Lo sono da che fu il giorno, e nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò; chi potrà impedire l'opera mia?
Così parla l'Eterno, il vostro redentore, il Santo d'Israele: Per amor vostro io mando il nemico contro abilonia; volgerò tutti in fuga, e i Caldei scenderanno sulle navi di cui sono sì fieri.
Io sono l'Eterno, il vostro Santo, il creatore d'Israele, il vostro re.
Così parla l'Eterno, che aprì una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti,
che fece uscire carri e cavalli, un esercito di prodi guerrieri; e tutti quanti furono atterrati, né più si rialzarono; furono estinti, spenti come un lucignolo.
Non ricordare più le cose passate, e non considerate più le cose antiche;
ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete voi? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrer de' fiumi nella solitudine.
Le bestie de' campi, gli sciacalli e gli struzzi, mi glorificheranno perché avrò dato dell'acqua al deserto, de' fiumi alla solitudine per dar da bere al mio popolo, al mio eletto.
Il mio popolo che mi sono formato pubblicherà le mie lodi.
E tu non m'hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele!
Tu non m'hai portato l'agnello de' tuoi olocausti, e non m'hai onorato coi tuoi sacrifizi; io non ti ho tormentato col chiederti offerte, né t'ho stancato col domandarti incenso.
Tu non m'hai comprato con denaro della canna odorosa, e non m'hai saziato col grasso de' tuoi sacrifizi; ma tu m'hai tormentato coi tuoi peccati, m'hai stancato con le tue iniquità.
Io, io son quegli che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi ricorderò più de tuoi peccati.
Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti!