Commento, spiegazione e studio di Isaia 45:1-8, verso per verso
Così parla l'Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, sì che niuna gli resti chiusa.
Io camminerò dinanzi a te, e appianerò i luoghi scabri; frantumerò le porte di rame, e spezzerò le sbarre di ferro;
ti darò i tesori occulti nelle tenebre, e le ricchezze nascoste in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono l'Eterno che ti chiama per nome, l'Iddio d'Israele.
Per amor di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io t'ho chiamato per nome, t'ho designato con speciale favore, quando non mi conoscevi.
Io sono l'Eterno, e non ve n'è alcun altro; fuori di me non v'è alcun Dio! Io t'ho cinto, quando non mi conoscevi,
perché dal levante al ponente si riconosca che non v'è altro Dio fuori di me. Io sono l'Eterno, e non ve n'è alcun altro;
io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, l'Eterno, son quegli che fa tutte queste cose.
Cieli, stillate dall'alto, e faccian le nuvole piover la giustizia! S'apra la terra, e sia ferace di salvezza, e faccia germogliar la giustizia al tempo stesso. Io, l'Eterno, creo tutto questo.