Commento, spiegazione e studio di Isaia 63:7-16, verso per verso
Io voglio ricordare le benignità dell'Eterno, le lodi dell'Eterno, considerando tutto quello che l'Eterno ci ha largito; ricorderà la bontà di cui è stato largo versa la casa d'Israele, secondo le sue compassioni e secondo l'abbondanza della sue grazie.
Egli aveva detto: "Certo, essi son mio popolo, figliuoli che non m'inganneranno"; e fu il loro salvatore.
In tutte le loro distrette egli stesso fu in distretta, e l'angelo della sua faccia li salvò; nel suo amore e ella sua longanimità ei li redense; se li tolse in ispalla, e sempre li portò nei tempi andati;
ma essi furono ribelli, contristarono il suo spirito santo: ond'egli si convertì in loro nemico, ed egli stesso combatté contro di loro.
Allora il suo popolo si ricordò de' giorni antichi di Mosè: "Dov'è colui che li trasse fuori dal mare col pastore del suo gregge? Dov'è colui che metteva in mezzo a loro lo spirito suo santo?
che faceva andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè? che divise le acque innanzi a loro per acquistarsi una rinomanza eterna?
che li menò attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che inciampassero?
Come il bestiame che scende nella valle, lo spirito dell'Eterno li condusse al riposo. Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa".
Guarda dal cielo, e mira, dalla tua dimora santa e gloriosa: Dove sono il tuo zelo, i tuoi atti potenti? Il fremito delle tue viscere e le tue compassioni non si fan più sentire verso di me.
Nondimeno, tu sei nostro padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele non ci riconosce; tu, o terno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è "Redentor nostro".