Commento, spiegazione e studio di Isaia 64:6-12, verso per verso
Tutti quanti siam diventati come l'uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un abito lordato; tutti quanti appassiamo come una foglia, e le nostre iniquità ci portan via come il vento.
Non v'è più alcuno che invochi il tuo nome, che si risvegli per attenersi a te; poiché tu ci hai nascosta la tua faccia, e ci lasci consumare dalle nostre iniquità.
Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l'argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l'opera delle tue mani.
Non t'adirare fino all'estremo, o Eterno! E non ti ricordare dell'iniquità in perpetuo; ecco, guarda, ten preghiamo; noi siamo tutti tuo popolo.
Le tue città sante sono un deserto; Sion è un deserto, Gerusalemme, una desolazione.
La nostra casa santa e magnifica, dove i nostri padri ti celebrarono, è stata preda alle fiamme, e tutto quel che avevamo di più caro è stato devastato.
Dinanzi a queste cose ti conterrai tu, o Eterno? tacerai tu e ci affliggerai fino all'estremo?