Commento, spiegazione e studio di Isaia 64:8-12, verso per verso
Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l'argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l'opera delle tue mani.
Non t'adirare fino all'estremo, o Eterno! E non ti ricordare dell'iniquità in perpetuo; ecco, guarda, ten preghiamo; noi siamo tutti tuo popolo.
Le tue città sante sono un deserto; Sion è un deserto, Gerusalemme, una desolazione.
La nostra casa santa e magnifica, dove i nostri padri ti celebrarono, è stata preda alle fiamme, e tutto quel che avevamo di più caro è stato devastato.
Dinanzi a queste cose ti conterrai tu, o Eterno? tacerai tu e ci affliggerai fino all'estremo?