Commento, spiegazione e studio di Isaia 9:13-21, verso per verso
(9:12) Ma il popolo non torna a colui che lo colpisce, e non cerca l'Eterno degli eserciti.
(9:13) Perciò l'Eterno reciderà da Israele capo e coda, palmizio e giunco, in un medesimo giorno.
(9:14) (L'anziano e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda).
(9:15) Quelli che guidano questo popolo lo sviano, e quelli che si lascian guidare vanno in perdizione.
(9:16) Perciò l'Eterno non si compiacerà de' giovani del popolo, né avrà compassione de' suoi orfani e delle sue vedove; poiché tutti quanti son empi e perversi, ed ogni bocca proferisce follia. E, con tutto ciò, la sua ira non si calma, e la sua mano rimane distesa.
(9:17) Poiché la malvagità arde come il fuoco, che divora rovi e pruni e divampa nel folto della foresta, donde s'elevano vorticosamente colonne di fumo.
(9:18) Per l'ira dell'Eterno degli eserciti il paese è in fiamme, e il popolo è in preda al fuoco; nessuno risparmia il fratello.
(9:19) Si saccheggia a destra, e si ha fame; si divora a sinistra, e non si è saziati; ognuno divora la carne del proprio braccio:
(9:20) Manasse divora Efraim, ed Efraim Manasse; e insieme piomban su Giuda. E, con tutto ciò, l'ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa.