Commento, spiegazione e studio di Lamentazioni 3:21-42, verso per verso
Questo voglio richiamarmi alla mente, per questo voglio sperare:
E' una grazia dell'Eterno che non siamo stati interamente distrutti; poiché le sue compassioni non sono esaurite;
si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!
"L'Eterno è la mia parte," dice l'anima mia, "perciò spererò in lui".
L'Eterno è buono per quelli che sperano in lui, per l'anima che lo cerca.
Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell'Eterno.
Buona cosa è per l'uomo portare il giogo nella sua giovinezza.
Si segga egli solitario e stia in silenzio quando l'Eterno glielo impone!
Metta la sua bocca nella polvere! forse, v'è ancora speranza.
Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi pure di vituperio!
Poiché il Signore non ripudia in perpetuo;
ma, se affligge, ha altresì compassione, secondo la moltitudine delle sue benignità;
giacché non è volentieri ch'egli umilia ed affligge i figliuoli degli uomini.
Quand'uno schiaccia sotto i piedi tutti i prigionieri della terra,
quand'uno perverte il diritto d'un uomo nel cospetto dell'Altissimo,
quando si fa torto ad alcuno nella sua causa, il Signore non lo vede egli?
Chi mai dice una cosa che s'avveri, se il Signore non l'ha comandato?
Il male ed il bene non procedon essi dalla bocca dell'Altissimo?
Perché il vivente si rammaricherebbe? Ognuno si rammarichi del proprio peccato!
Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole, e torniamo all'Eterno!
Eleviamo insiem con le mani, i nostri cuori a Dio ne' cieli!
Noi abbiam peccato, siamo stati ribelli, e tu non hai perdonato.