Commento, spiegazione e studio di Levitico 6:1-8, verso per verso
E l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
"Quand'uno peccherà e commetterà una infedeltà verso l'Eterno, negando al suo prossimo un deposito da lui ricevuto, o un pegno messo nelle sue mani, o una cosa che ha rubata o estorta con frode al prossimo,
o una cosa perduta che ha trovata, e mentendo a questo proposito e giurando il falso circa una delle ose nelle quali l'uomo può peccare,
quando avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode, o il deposito che gli era stato confidato, o l'oggetto perduto che ha trovato,
o qualunque cosa circa la quale abbia giurato il falso. Ne farà la restituzione per intero e v'aggiungerà un quinto in più, consegnandola al proprietario il giorno stesso che offrirà il suo sacrifizio di riparazione.
E porterà al sacerdote il suo sacrifizio di riparazione all'Eterno: un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima, come sacrifizio di riparazione.
E il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti all'Eterno, e gli sarà perdonato qualunque sia la cosa di cui si è reso colpevole".
L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: