Commento, spiegazione e studio di Luca 1:11-28, verso per verso
E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare de' profumi.
E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento.
Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie lisabetta ti partorirà un figliuolo, al quale porrai nome Giovanni.
E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita.
Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito anto fin dal seno di sua madre,
e convertirà molti de' figliuoli d'Israele al Signore Iddio loro;
ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d'Elia, per volgere i cuori de' padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de' giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto.
E Zaccaria disse all'angelo: A che conoscerò io questo? Perch'io son vecchio e mia moglie è avanti nell'età.
E l'angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia.
Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo.
Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s'indugiasse tanto nel tempio.
Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che avea avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto.
E quando furon compiuti i giorni del suo ministero, egli se ne andò a casa sua.
Or dopo que' giorni, Elisabetta sua moglie rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo:
Ecco quel che il Signore ha fatto per me ne' giorni nei quali ha rivolto a me lo sguardo per togliere il mio vituperio fra gli uomini.
Al sesto mese l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret
ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
E l'angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco.