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E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più degno d'esser chiamato tuo figliuolo.
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Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de' calzari a' piedi;
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e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci,
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perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa.
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Or il figliuolo maggiore era a' campi; e come tornando fu vicino alla casa, udì la musica e le danze.
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E chiamato a sé uno de' servitori, gli domandò che cosa ciò volesse dire.
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Quello gli disse: E' giunto tuo fratello, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l'ha riavuto sano e salvo.
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Ma egli si adirò e non volle entrare; onde suo padre uscì fuori e lo pregava d'entrare.
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Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, da tanti anni ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto da far festa con i miei amici;
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ma quando è venuto questo tuo figliuolo che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato.
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E il padre gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua;
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ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato.